Oroscopo cinese semi-serio

I segni nello Zodiaco Cinese
Tradizionalmente lo zodiaco inizia con il segno del Topo. Ecco qua un piccolo excursus semi-serio in cui vengono brevemente descritti i dodici segni zodiacali e le loro caratteristiche.
Topo — —–鼠 (子) ———– (Yang, Elemento Fisso Acqua).  E’ fantasioso, affascinante, e davvero generoso con chi ama. Tuttavia, è incline alla collera e oltremodo critico. Tende anche a essere un po’ opportunista.  I nati sotto questo segno avranno fortuna negli affari o come critici letterari, giornalisti o scrittori.

Bufalo———牛 (丑) ———- (Yin, Elemento Fisso Acqua). E’ un leader nato, ispira fiducia a tutti. E’ un conservatore, un metodico e possiede una grande manualità. Dovrà guardarsi dal diventare sciovinista e pretenzioso. Il Bufalo avrà fortuna come chirurgo, o generale e, perché no, come parrucchiere.

Tigre—–虎 (寅) ———– (Yang, Elemento Fisso Legno).  E’ sensibile, emotivo e capace di grande slancio amoroso. Tuttavia, tende a farsi prendere la mano e diventa ostinato quando pensa di avere ragione; spesso viene considerato una “ testa calda” o un ribelle.  Questo segno è perfetto come boss, esploratore, pilota di auto da corsa o matador.

Coniglio—兔 (卯)———— (Yin, Elemento Fisso Legno). E’ il tipo di persona alla quale la gente ama stare intorno, affettuoso,  servizievole, piacevole. Ha tuttavia una certa propensione al sentimentalismo e talvolta appare superficiale. Essendo cauto e tradizionalista, avrà fortuna negli affari ma potrà diventare anche un buon avvocato, un diplomatico o un attore.

Drago–龍 (辰)———- (Yang, Elemento Fisso Legno) Pieno di vitalità ed entusiasmo, il Drago è una persona famosa nonostante abbia la nomea di essere  temerario e alle volte un po’ “chiacchierone”. E’ intelligente, dotato , un perfezionista, ma queste qualità possono renderlo eccessivamente esigente con gli altri. Ha i requisiti adatti per essere un artista, un sacerdote o un politico.

Serpente—-蛇 (巳)———- (Yin, Elemento Fisso Fuoco). Ricco di saggezza e fascino, è un gran romanticone ma anche un profondo pensatore che si lascia guidare dalle sue intuizioni. Meglio se evita gli indugi e una certa tirchieria e se mantiene il suo sense of humor riguardo alla vita in generale. Il Serpente non potrebbe essere più felice che come insegnante, filosofo, scrittore o psichiatra o persino chiromante.

Cavallo—-馬 (午)———- (Yang, Elemento Fisso Fuoco). La sua capacità di lavorare sodo ha dell’incredibile. E’ un tipo estremamente indipendente. Se da una parte risulta intelligente e amichevole, dall’altra può mostrarsi piuttosto egoista e decisamente scaltro.  Dovrebbe guardarsi dal diventare troppo   individualista. Il suo segno suggerisce successo come avventuriero ma anche come poeta, scienziato o politico navigato.

Capra —–羊 (未) ———- (Yin, Elemento Fisso Fuoco). Se si esclude la sua innata capacità di fare la mossa sbagliata, la Capra può essere una splendida compagnia. E’ elegante e ha un talento per l’arte ma è anche il primo a lamentarsi per qualsiasi cosa. Meglio mettere da parte il pessimismo e le preoccupazioni e cercare di dipendere un po’ meno dai beni materiali. Darà il suo massimo come attore o giardiniere ma anche come …  beachcomber.

Scimmia-猴 (申) ———- (Yang, Elemento Fisso Metallo). E’ una persona molto intelligente  e di grande spirito. Poiché possiede una natura straordinaria e una personalità magnetica, è sempre molto ammirato. La scimmia, comunque, dovrà guardarsi dal diventare opportunista e diffidente con le persone.  Questo segno promette successo praticamente in ogni campo in cui il nato voglia cimentarsi.

Gallo -雞 (酉) ———- (Yin, Elemento Fisso Metallo).  Il gallo è un gran lavoratore; scaltro e preciso quando prende una decisione, spesso parla senza peli sulla lingua. A causa di ciò, a molti sembra uno che si vanta parecchio. E’ un sognatore, uno che si veste in modo chiassoso, un tipo decisamente stravagante.  I nati sotto questo segno si sentiranno realizzati come ristoratori, militari, giornalisti o giramondo.

Cane——-狗 (戌)———-(Yang, Elemento Fisso Metallo). Il Cane non vi deluderà mai. I nati in questo segno sono onesti e fedeli a chi amano. Sono però afflitti da continue preoccupazioni e hanno la tendenza a fare i piantagrane.  Potranno diventare degli eccellenti  businessman, degli attivisti, insegnanti o… agenti segreti.

Maiale——–豬 (亥) —— (Yin, Elemento Fisso Acqua).  E’ di grande compagnia, un intellettuale con un forte bisogno di mettersi alla prova con obiettivi difficili per poterli poi raggiungere. Sincero, tollerante, onesto, si aspetta lo stesso dagli altri… un po’ ingenuo in fondo.  La sua ricerca di beni materiali potrebbe diventare la sua rovina. Il Maiale non ha rivali in campo artistico come intrattenitore ma in fondo lo sarebbe anche come avvocato.

THE HANDBOOK OF CHINESE HOROSCOPES

By Theodora Lau and Laura Lau

HARPER COLLINS PUBLISHERS

Traduzione a cura di Alessandra Schiavinato

Fiore: Diario di viaggio

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Poco prima di Natale, Maurizio, Denis, Carlo, Igino, Fausto, Katia e Fiore sono andati in Vietnam. Per alcuni era la prima volta. Sarebbe stato carino da parte loro documentare il viaggio sia scattando qualche foto, riprendendo dei video e perchè no, redigendo un diario.
Fiore si è “offerto” di farlo; a seguire troverete le sue “memorie”. Nella nostra pagina Facebook, potrete inoltre trovare molte immagini.

Verso il Vietnam.
Nell’immaginario comune al Vietnam è legato il ricordo di quella guerra durata 15 anni, dove la più grande macchina bellica di tutti i tempi, l’America (USA) dovette alla fine ritirarsi sconfitta.
Una lotta impari contro un colosso che riuscì a sganciare più bombe che durante l’ultimo conflitto mondiale su questo lungo lembo di terra bagnato da mari miti e abitata da genti pazienti. Tanto pazienti al punto di costringere gli invasori ad una disastrosa ritirata e a proclamare la vittoria il 30 Aprile 1975 dopo aver dato un tributo immane di vittime durante e dopo il conflitto… Si, anche dopo, poiché le varie sostanze sganciate dai “B 52” e dagli altri mezzi militari hanno fatto nascere figli deformi: poveri angeli senza ali ma pur sempre angeli senza colpe se non quella di essere nati da un atto d’amore.
Il Vietnam è anche questo, ma non solo….

Partenza.
Che io fossi eccitato per il viaggio lo si può comprendere dal fatto che ho scordato i pantaloni nello spogliatoio il giorno prima della partenza. Quelli del kimono, per l’esattezza, ritrovandoli al mio ritorno.
La cronaca incomincia con la partenza da Venezia il 19 dicembre. Da solo, perché assolutamente sfigato quando si tratta di prendere aerei (vedi Ofir). È una bellissima giornata e voliamo verso il sole, Doha si avvicina.
15.45 sopra la Grecia, altitudine 10668 mt, velocità 864 Km/h, temperatura esterna -60°;
16.10 quasi quasi schiaccio un pisolino ma ho paura di russare e di rovinare così l’immagine degli italiani all’estero…
17.20 le hostess, da sole, valgono il prezzo del biglietto: carine, gentili e professionali! Sento si essere meno incazzato con Qatar Airways per la lunghezza del viaggio d’andata… sarà per l’effetto del vino o per quello della patata che mi sento più disponibile verso il genere umano?

Doha, notte.
Ho incontrato una coppia di fidanzati friulani che domani proseguiranno il loro viaggio verso Bangkok ed insieme abbiamo preso un taxi, raggiunto i rispettivi alberghi, concludendo il tragitto in prossimità del vecchio centro della città. Il luogo si chiama “Golden Suk” ed è quello delle fotografie, un posticino niente male dove siamo riusciti a consumare una cena in un ristorantino gestito da un egiziano. Grazie Serena e Michele per la vostra simpatica compagnia. Buon Viaggio! Buon Vento! Buon Tutto!
La mia camera è molto bella e mi sorprende il fatto che nel bagno ci sia un cartello che recita pressappoco così: l’acqua è un bene prezioso, non sprecatela! Singolare, a prescindere dal lusso…

Il giorno dopo ho visitato la città insieme a Charles.
Chi è Charles? Si tratta del tassista ghanese che avrebbe dovuto lasciarmi in aeroporto. Una volta giunto alle partenze internazionali e dopo essermi reso conto del fatto che gli altri sarebbero arrivati soltanto a notte inoltrata, ho chiesto a Charles di mostrarmi la città. Ho perduto tutte le fotografie scattate nel lungomare e con lo sfondo dei grattacieli e me ne rammarico ancora, mi resterà comunque il ricordo dello City Center e delle sue scale mobili e di tutti quei lavoratori stranieri che lo affollano nei momenti di riposo.
L’impressione che ne ho riportato è quella che i qatarioti non amino particolarmente i lavori della vile manodopera e che amino meno ancora vedere le loro donne lavorare, Doha è perciò densamente popolata da una miriade di filippini e cingalesi che fanno i lavori più umili e necessari.

10.45 Sono riuscito a fare il check in con largo anticipo e ad imbarcare la valigia grande. Sosta al bar Costa all’ingresso dell’aeroporto dove mi diverto a fantasticare sulle persone che passano e sugli avventori del locale. Le donne arabe sono graziose anche quando sono così imbacuccate nei loro abiti tradizionali: fascino e femminilità si adeguano alle esigenze culturali!
Qualche giretto outside, c’è vento, chi l’avrebbe mai detto che avrei dovuto indossare il giubbotto?
Dopo varie merendine mi decido a superare i controlli e ad entrare alle partenze: incomincia l’attesa del gruppo!
Dopo qualche ora trascorsa in giretti vari, profumato come una vecchia checca, poiché le varie promotrici commerciali, quelle che vendono profumi, mi hanno spruzzato di tutto, vado ad aspettare gli altri.

Arrivati! Alleluia! Ci siamo ricongiunti come parenti lontani (che stronzata ho scritto) e siamo andati a consumare un abbondante spuntino nell’attesa dell’alba e del nostro volo. Facce stravolte dalla stanchezza ma semo sempre bej!!!

Verso Saigon.
Abbiamo dormito tanto durante il volo, ma siamo comunque sfiancati dalla nottata in aeroporto e dal lungo volo, anche se gli anziani del gruppo sembrano avere più vitalità dei giovani (scusate se è poco).
Mentre sto’ scrivendo stiamo sorvolando il Myanmar: la meta si avvicina! Siamo avvolti dal sole anche se ci dicono che a Saigon sta’ piovendo, sono pervaso dall’euforia e così mi alzo e vado a controllare il resto del gruppo.

Dicembre, 21-22-23-24 Saigon.
E chi ha più il tempo di scrivere la cronaca del viaggio: Saigon è stupenda e caotica! Una città di venti milioni di abitanti ci ha accolto con tutti i suoi rumori e con i suoi odori. La cucina vietnamita è un qualcosa di indescrivibile e stupendo. Bisogna soltanto provarla. Qui, in Vietnam! Ci siamo nutriti e deliziati con i piatti più svariati senza mai restarne delusi!

Qui ci si muove con lo scooter, gli scooters sono milioni: milioni, giuro! E’ il mezzo più comodo nel traffico della città ed è davvero impressionante vedere le ripartenze ai semafori dove migliaia e migliaia di motorini partono ruggendo come tante Ferrari a due ruote.

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A Saigon ci aspettava Nga, la nostra cara “Gnan”, che ci ha fatto da chioccia allenandoci il mattino di buon’ora e portandoci poi dappertutto… che avremmo fatto senza di lei?
Abbiamo visitato il museo della guerra e visto gli effetti sulle persone delle sostanze che gli americani hanno bombardato al suolo. Non smetterò mai di pensare all’inutilità della guerra e alla sua barbarie, rifacendomi alle riflessioni fatte nel “90-“91 nellex Jugoslavia; cambiano le divise ma gli uomini sono sempre gli stessi!

Al mattino andiamo al parco ad allenarci con Gnan e con il suo vecchio maestro di Viet Tai Chi; i ragazzi fanno Viet Vo Dao con lei, mentre io Denis e Maurizio facciamo ventaglio con il maestro e siamo molto più fortunati di loro: Gnan non scherza quando si allena!

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E’ impressionante vedere quanta gente, fin dalle prime ore del mattino, fa qualcosa di salutare: chi con il ventaglio, altri con la spada, con il bastone, chi fa tai chi e chi invece pratia arti marziali di altro genere. Me l’avevano detto, ma vederlo è tutta un’altra cosa!

Sempre da turisti abbiamo visitato i tunnel dei Vietcong nella giungla: pochi budelli giusto per il marketing. Nulla a confronto di kilometri e kilometri scavati nella terra in cui palpitava la ribellione al sopruso, quasi la terra avesse un cuore nuovo, linfa dalla quale nacque la vittoria. Ma considerazioni a parte, la “gita” durò la bellezza di duecento kilometri. Tutti con lo scooter! Attraverso piantagioni di alberi della gomma. Culi quadrati, gambe molli, orecchi devastati dal rumore del traffico e, per il povero Igino, dalle mie grida, alla sera eravamo cotti.
A Saigon ho conosciuto “Tiger”, una bionda niente male, compagna di libagioni per tutto il resto della nostra permanenza.
Dopo questi intensi giorni, la sera del 24 dicembre siamo partiti per Nha Trang, la nostra destinazione: abbiamo preso il treno, le cuccette per la precisione ed io ho lasciato nel vagone la macchina fotografica ed un paio di vecchi occhiali da vista…

Nha Trang.
Bella, forse meno affascinante dell’incasinata Saigon, ma certamente più salubre. Credo venga considerata alla stregua di una Jesolo o Rimini del Vietnam, con tutti i suoi alberghi ed i turisti che provengono dai paesi più svariati: Russia, Corea, Cina, Europa, America e lo stesso Vietnam! Il mare è incazzoso ma bello, credo si tratti del Mare della Cina, io però non lo vedrò perché anche questa volta mi tocca una camera senza finestra… fanculo l’economia!

La Gnan è un sergente di ferro, incominciamo gli allenamenti con lei alle 6,30 del mattino fino alle 8,00; noi ci alziamo presto, ci troviamo tutti giù fuori dell’albergo alle 6.20 e poi andiamo con lo scooter fino ad un grande spiazzo in riva al mare dove la nostra aguzzina ci attende per farci lavorare.
Io e Katia (ci ha raggiunti a Saigon il 24) facciamo una forma di spada che, complice il mare e la sua bellezza, non abbiamo ancora, a tutt oggi metabolizzato; ai ragazzi va peggio: Gnan è sempre più esigente, mano mano che cresce l’allenamento crescono le sue pretese (ah ah ah), calci pugni e parate a non finire…
Alle 8.00 finisce l’allenamento e si va a fare colazione al Me Trang, sulla rotonda dopo il ponte verso la palestra del maestro Dong Vu. Li abbiamo conosciuto Thi Ut (Vu), che ride sempre… mi guarda e ride, sarò così buffo mi chiedo io? Beh, the a parte, è tutto molto buono.

Dong Vu…
Il mitico Dong Vu ci accoglie simpaticamente, felice di rivedere il nostro maestro e Denis. E’ un signore anziano e molto magro ma possiede un’energia immensa.
Ha anche una fidanzata giovane e bella, beato lui che ce la fa ancora…
I suoi allievi sono quelli delle fotografie: quattro fratelli, due sorelle e due maschi e un ragazzo magro magro un po’ idisciplinato ma decisamente simpatico.

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Welcome.
Questa è la mia storia, la storia di un signore di mezza età che si reca nel lontano oriente credendo di trovare chissà cosa e che, d’un tratto, diventa “welcome”… lo diventa non perché “friendly” o simpatico. Lo diventa perché incontra lui, il tappettino del khi cong, dove trascorrerà ore e ore (dalle 10.00 a mezzogiorno e dalle 16.00 alle 19.00) a fare i suoi esercizi. Imperterrito ed imperturbabile, quasi il mondo fosse cosa secondaria rispetto a quell’idillio con welcome.
Ma tutto insegna e tutto aiuta nel misterioso oriente…

A Saigon credevo di aver mangiato divinamente, ma non avevo ancora fatto i conti con la Gnan…

Gnan è una cuoca superlativa!

Brava, fantasiosa, pulita e attenta. Gnan ci ha condotti per le delizie di una cucina sana ed essenziale ma dal sapore divino. Domanda: siamo per caso noi italiani quei presuntuosi che dicono che la dieta mediterranea sia la più sana del mondo? Cazzate! Scusate, ma quando ci vuole, ci vuole! Riso, pesce, poca carne e tanti vegetali; niente pane, solo al mattino con le “ovette”e delle verdure da panico, saporite e profumate. Dieta mediterranea? Ma mi faccia il piacere!!!

E che dire dei bambini?
Io che li adoro ho visto tanti bei musetti sorridenti e non mi stancavo mai di fotografarli, quali assistessi ad un miracolo ogni volta e temessi mi scomparissero di colpo tanto sono belli e dolci.
Ma anche le ragazze non sono niente male… e non se la tirano come le loro colleghe italiane che sembrano detenere il “monopolio dea fritola”!
Sanno di essere belle e autentiche, perché barare?
Fanno anche degli ottimi massaggi.

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Abbiamo concluso il nostro soggiorno a Nha Trang offrendo una bella cena cucinata dalla Gnan al maestro Dong Vu e ai suoi allievi, poi tutti al karaoke dove Carlo ha dato il meglio di sé… poveri orecchi: è riuscito a cantare in vietnamita!

Il 3 gennaio siamo tornati a Saigon!
Cavolo che malinconia!

Si stava così bene a Nha Trang.
Beh, a Saigon siamo stati capaci di uccidere un cobra e di cibarcene… ne provo ancora il rimorso. Secondo me è un vero delitto uccidere un animale così regale per soddisfare un capriccio da turisti, ma l’ho mangiato anch’io ed è inutile fare l’ipocrita a cose fatte… no lo rifarò, anche se il gusto non era niente male (ah ah ah) povero cobra.
In un ristorante dove avevamo pranzato, io e Katia abbiamo voluto assaggiare due “scios” giganti, delle lumache mai viste ma deliziose.

Nel nuovo albergo avevo la finestra. Finalmente!

Le fotografie documentano un altro momento di assoluto relax: Gnan mi ha preso per mano e mi ha condotto in un salone di barbiere, credevo di farmi la barba e invece…. Caspita, è successo di tutto! Barba, peeling, maschera di bellezza, pulizia chirurgica degli orecchi e infine massaggio!

Era l’epilogo: dopo giorni meravigliosi il rientro!!!

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Thien Lo ha compiuto 10 anni !

10 anni sono un bel traguardo e così a noi del Viet Tai Chi fa piacere ricordarli con una foto.

Abbiamo le mani alzate sì, ma non per esprimere una resa bensì per segnalare dieci anni di attività insieme, in un luogo dove non ci si è limitati ad esercitare il corpo ma anche la mente, a godere della reciproca compagnia, raccontarsi, confrontarsi e crescere.

Al Maestro Denis i nostri ringraziamenti per la strada percorsa assieme fin qui e per quella che percorreremo ancora.

Anche un viaggio di mille miglia inizia con un passo. (Lao Tzu)